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Complesso di Santa Chiara


Nel cuore del centro storico napoletano tra piazza San Domenico e Piazza del Gesù, sorge l’antico Complesso Monumentale di Santa Chiara. La sua costruzione ebbe inizio nel 1310, per volontà del re Roberto d’Angiò e di sua moglie Sancia di Maiorca.
La cittadella francescana fu realizzata costruendo due conventi: uno femminile per le clarisse e l’altro maschile per i frati minori francescani. La chiesa si presenta oggi nelle sue originarie forme gotiche, con una semplice facciata nella quale è incastonato un antico rosone traforato. Nel 1742 la chiesa subì delle modifiche per opera dell’architetto D. A. Vaccaro. Fastosi rivestimenti donarono al complesso un aspetto barocco. Il 4 agosto del 1943 la chiesa fu quasi del tutto distrutta da un bombardamento aereo. Essa fu ricostruita e restaurata secondo l’originario stile gotico. Dieci anni dopo la chiesa fu riaperta al culto. Il Chiostro del monastero ha subìto nel corso dei secoli varie trasformazioni. La più importante è stata eseguita da D. A. Vaccaro, tra il 1739 e il Il Vaccaro ha realizzato due viali che, incrociandosi, hanno diviso il giardino in quattro settori. Fiancheggiano i viali: pilastri a pianta ottagonale, rivestiti da maioliche con festoni vegetali.
I pilastri maiolicati sono collegati tra loro da sedili sui quali, con la stessa tecnica, sono rappresentate scene tratte dalla vita quotidiana dell’epoca. Le pareti dei quattro lati del chiostro sono interamente coperte da affreschi seicenteschi raffiguranti Santi, allegorie e scene dell’Antico Testamento. All’interno della struttura si può inoltre ammirare un Museo che conserva alcuni tesori
scampati al bombardamento del 1943, uno stabilimento termale romano del I sec d.C. e un tradizionale presepe con pastori del Settecento e dell’Ottocento.


La chiesa si presenta oggi nelle sue originarie forme gotiche provenzali, con una facciata a larga cuspide, nella quale è incastonato l’antico rosone traforato, con il pronao dagli archi a sesto acuto. L’interno è a navata unica con dieci cappelle per lato. Caratterizza il presbiterio la presenza di monumenti funebri della famiglia reale angioina. Al centro campeggia la tomba di Roberto d’Angiò realizzata dai fratelli Bertini, mentre le due tombe sul lato destro, destinate ad accogliere le spoglie di Carlo di Calabria e Maria di Valois, si devono al grande maestro Tino di Camaino. La tomba sul lato sinistro, invece, è di Maria di Durazzo, realizzata da uno scultore anonimo, denominato appunto Maestro Durazzesco. Oltre ai monumenti funebri angioini in S. Chiara, nell’ultima cappella sulla destra, sono accolte anche le spoglie della famiglia dei Borbone.

Alle spalle dell’altare maggiore è situato l’ex Coro delle clarisse, ambiente dal quale le monache partecipavano alle funzioni religiose. La cappella, strutturata come una sala capitolare cistercense, è composta da tre navate, due delle quali coperte da volte a crociera. Il Coro, oggi Cappella dell’Adorazione, è uno spazio riservato alla preghiera, pertanto è visitabile solo previa prenotazione.


Il Chiostro Maiolicato del monastero ha subito nel corso dei secoli varie trasformazioni. La più importante è stata eseguita da D. A. Vaccaro, tra il 1739 e il 1742, durante il badessato di Suor Ippolita Carmignano.
La struttura trecentesca, è rimasta invariata, mentre il giardino è stato completamente modificato. Il Vaccaro ha realizzato due viali che, incrociandosi perpendicolarmente, dividono l’area in quattro settori: due strutturati come un giardino all’italiana, con siepi e fontane, gli altri due dedicati alla coltivazione.

Esplorando la Basilica di Santa Chiara: 

Un Viaggio nel Cuore della Storia di Napoli

La Basilica di Santa Chiara è un monumentale edificio di culto situato nel cuore di Napoli, uno dei complessi monastici più importanti e grandi della città. L’ingresso principale della basilica si trova su via Benedetto Croce, parte del decumano inferiore, proprio di fronte alla Chiesa del Gesù Nuovo. La basilica è famosa non solo per la sua grandezza, ma anche per il ricco patrimonio storico e artistico che custodisce, rappresentando un autentico tesoro di architettura gotico-angioina.

Una Breve Storia della Basilica di Santa Chiara

La costruzione della Basilica di Santa Chiara fu voluta da Roberto d’Angiò e sua moglie Sancia di Maiorca nel 1310, affidata all’architetto Gagliardo Primario. I lavori si conclusero nel 1328, con l’apertura al culto avvenuta nel 1330, sebbene la consacrazione ufficiale come Chiesa di Santa Chiara avvenne solo nel 1341. La basilica, costruita secondo lo stile gotico provenzale, diventò presto uno dei luoghi di culto più importanti di Napoli. Tra gli artisti che hanno lavorato al suo interno spiccano nomi illustri come Tino di Camaino e Giotto, quest’ultimo autore degli affreschi nel coro delle monache.

La Facciata e il Campanile

La facciata della basilica è caratterizzata da un grande portale gotico del XIV secolo, spostato nel 1973 per consentire l’adeguamento stradale. L’entrata principale è decorata da un arco ribassato e una lunetta priva di decorazioni, sormontata da un’unghia di lastre di piperno. La struttura a capanna della facciata è preceduta da un pronao con tre arcate ogivali, incorniciando il portale d’ingresso in marmi rossi e gialli.

Alla sinistra della facciata si erge il campanile trecentesco, i cui lavori iniziati nel 1338 furono interrotti dopo la morte di Roberto d’Angiò nel 1343. Il campanile, completato solo nel 1604, si articola su tre ordini separati da cornicioni marmorei. Tra il secondo e il terzo livello si trova una trabeazione con fregi decorati con triglifi e metope con simboli francescani. Le iscrizioni angioine che narrano la storia della fondazione della basilica, in lettere gotiche, corrono lungo tutte le facciate del campanile.

L’Interno della Basilica

L’interno della Basilica di Santa Chiara è caratterizzato da un’unica navata rettangolare, priva di transetto, con dieci cappelle su ciascun lato sormontate da una tribuna continua e da bifore e trifore. La controfacciata ospita, sul lato sinistro, il sepolcro di Agnese e Clemenza di Durazzo, opera di un seguace dello scultore Tino di Camaino. Sul lato destro, il monumento funebre ad Antonio Penna, attribuito ad Antonio Baboccio da Piperno, è parzialmente conservato.

Le venti cappelle laterali della basilica ospitano principalmente sepolcri monumentali realizzati tra il XIV e il XVII secolo, appartenenti a importanti famiglie nobili napoletane. Tra queste, la cappella del Sacro Cuore di Gesù ospita i sepolcri dei Cabanis, mentre la cappella di San Giuseppe conserva affreschi di scuola post-giottesca.

La Zona Presbiteriale

Nella zona presbiteriale, sulla parete di fondo, si trova il sepolcro di Roberto d’Angiò, opera dei fiorentini Giovanni e Pacio Bertini. Ai lati del sepolcro reale si trovano quelli di Maria di Durazzo e del primogenito Carlo d’Angiò, duca di Calabria, attribuiti rispettivamente a un maestro durazzesco e a Tino di Camaino. L’altare maggiore, ancora in gran parte originario del XIV secolo, è decorato con una serie di archetti ogivali trilobati e bassorilievi con motivi francescani.

Il Chiostro Maiolicato

Uno degli elementi distintivi della Basilica di Santa Chiara è il chiostro maiolicato delle Clarisse, progettato da Domenico Antonio Vaccaro e decorato con maioliche settecentesche di Giuseppe e Donato Massa. Questo chiostro, accessibile dal cortile laterale della basilica, è caratterizzato da pilastri ricoperti di maioliche dipinte con scene di vita quotidiana e paesaggi campestri.

Il Museo dell’Opera di Santa Chiara

Il Museo dell’Opera di Santa Chiara, situato nel chiostro delle Clarisse, è stato inaugurato nel 1995 con l’obiettivo di documentare la storia della basilica. Il museo ospita una vasta collezione di oggetti sacri, sculture, reliquie e reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi del secondo dopoguerra. Tra le opere più importanti vi sono le sculture superstiti dagli incendi della seconda guerra mondiale e una serie di affreschi giotteschi frammentari.

Scavi Archeologici

Gli scavi archeologici di Santa Chiara, venuti alla luce durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, hanno rivelato un vasto complesso termale di epoca romana, risalente alla fine del I secolo. Questo sito archeologico, situato sotto la basilica, è uno dei più completi stabilimenti termali di Napoli, simile a quelli di Pompei ed Ercolano.

Ogni angolo della basilica racconta una parte della ricca e complessa storia della città, dai fasti dell’epoca angioina agli splendori del barocco napoletano, passando per le testimonianze del Rinascimento e del Medioevo. La basilica non è solo un luogo di culto, ma anche un museo vivente che custodisce alcune delle più importanti opere d’arte e testimonianze storiche di Napoli. Un viaggio a Santa Chiara è un viaggio nel cuore della storia, della cultura e della spiritualità napoletana, un viaggio che lascia un’impronta indelebile nel cuore di ogni visitatore.

Monastero di Santa Chiara: Un Percorso tra Storia e Spiritualità

Il Monastero: Un Complesso Monumentale

Il monastero di Santa Chiara, uno dei più grandi complessi monastici di Napoli, si sviluppa alle spalle della basilica. Esso ospita il Museo dell’Opera di Santa Chiara, una vasta area archeologica di epoca romana e quattro chiostri monumentali. Il monastero è anche sede di una biblioteca, diverse sale conventuali e la chiesa delle Clarisse, un tempo parte integrante del complesso.

I Chiostri Monumentali

Chiostro Maiolicato delle Clarisse

Il chiostro maiolicato delle Clarisse è uno degli elementi più distintivi del complesso. Progettato da Domenico Antonio Vaccaro nel XVIII secolo, è decorato con maioliche policrome raffiguranti scene pastorali, allegorie e paesaggi. Le maioliche sono opera dei fratelli Giuseppe e Donato Massa e sono considerate uno dei migliori esempi dell’arte ceramica napoletana.

Il chiostro è un luogo di grande bellezza e tranquillità, con le sue colonne decorate e i suoi viali ombreggiati da alberi. È un’oasi di pace nel cuore della frenetica città di Napoli, dove i visitatori possono passeggiare e ammirare le splendide decorazioni.

Chiostro di San Francesco

Il chiostro di San Francesco, sebbene più piccolo rispetto a quello maiolicato, è altrettanto affascinante. Ha perso gran parte del suo aspetto originario a causa delle numerose ristrutturazioni, ma conserva ancora alcuni elementi gotici trecenteschi. Dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, il chiostro è stato restaurato e riportato alla sua destinazione d’uso originale.

Chiostro dei Frati Minori e Chiostro di Servizio

Il chiostro dei Frati Minori e il chiostro di Servizio facevano parte del complesso originario, ma sono stati successivamente incorporati nella chiesa delle Clarisse. Il chiostro dei Frati Minori è caratterizzato da una serie di colonne con capitelli decorati, mentre il chiostro di Servizio ha mantenuto la struttura gotica originale del Trecento.

La Biblioteca

La biblioteca del monastero si trova sul lato nord e contiene circa 50.000 volumi, inclusi 40 codici del Cinquecento e Seicento. La collezione è particolarmente ricca di opere relative alla storia e alla cultura francescana, rendendo la biblioteca una risorsa preziosa per studiosi e ricercatori.

Le Sale Conventuali

Le sale conventuali del monastero includono il grande refettorio, la sala di Maria Cristina, la sala capitolare e le antiche cucine. Ogni sala è ricca di storia e decorata con affreschi e opere d’arte.

Sala di Maria Cristina

La sala di Maria Cristina, così chiamata per un’esposizione fatta nel 1936 in onore della regina Maria Cristina di Savoia, conserva resti di affreschi giotteschi raffiguranti la Crocifissione. È un ambiente di grande suggestione, dove si può respirare l’atmosfera di un tempo passato.

Grande Refettorio

Il grande refettorio, utilizzato dalle monache coriste, è un ambiente imponente con affreschi sulle pareti laterali e sulla volta, risalenti ai primi anni del Novecento. La sala è decorata con scene della vita di San Pasquale Baylon e Santa Chiara che adorano il Sacramento.

Sala delle Antiche Cucine

La sala delle antiche cucine, erroneamente identificata per la presenza di due canne fumarie, è in realtà un ambiente riccamente decorato con affreschi e maioliche. Questa sala rappresenta un importante esempio della vita quotidiana all’interno del monastero.

La Chiesa delle Clarisse

La chiesa delle Clarisse, il cui ingresso si trova su piazza del Gesù Nuovo, un tempo faceva parte del monastero di Santa Chiara. Dopo i restauri del secondo dopoguerra, la chiesa è stata dedicata a Gesù Redentore e San Ludovico d’Angiò. Al suo interno si trovano un vestibolo, una cappella e un coro decorato da un affresco di grandi dimensioni di Lello da Orvieto, datato circa 1340.

Scavi Archeologici

Gli scavi archeologici di Santa Chiara, scoperti durante la seconda guerra mondiale, hanno rivelato un vasto complesso termale di epoca romana. Questo sito archeologico, situato sotto la basilica, è uno dei più completi stabilimenti termali di Napoli, simile a quelli di Pompei ed Ercolano.

Museo dell’Opera di Santa Chiara

Il Museo dell’Opera di Santa Chiara, inaugurato nel 1995, si trova al piano terra del chiostro delle Clarisse. Il museo ricostruisce la storia della basilica e del complesso monastico, esponendo oggetti sacri, sculture, reliquie e reperti archeologici. Tra le opere più importanti vi sono le sculture superstiti dagli incendi della seconda guerra mondiale e una serie di affreschi giotteschi frammentari.

Un Viaggio nel Tempo e nello Spirito

Visitare la Basilica e il Monastero di Santa Chiara è un’esperienza che permette di immergersi nella storia millenaria di Napoli. Ogni angolo del complesso racconta una parte della ricca e complessa storia della città, dai fasti dell’epoca angioina agli splendori del barocco napoletano, passando per le testimonianze del Rinascimento e del Medioevo.

La basilica e il monastero non sono solo luoghi di culto, ma anche musei viventi che custodiscono alcune delle più importanti opere d’arte e testimonianze storiche di Napoli. Ogni visita è un viaggio nel cuore della storia, della cultura e della spiritualità napoletana, un viaggio che lascia un’impronta indelebile nel cuore di ogni visitatore.

Dalla maestosità della sua facciata gotica agli affreschi di Giotto, dai chiostri maiolicati alle tombe reali, ogni elemento contribuisce a creare un luogo unico al mondo.

Il Monastero di Santa Chiara: Dettagli e Sorprese

Interno della Basilica

L’interno della Basilica di Santa Chiara è maestoso e austero, con una navata unica lunga circa 130 metri e larga 40, culminante nel coro delle monache. Il soffitto è a capriate lignee, mentre le pareti laterali sono ornate da una serie di bifore e trifore che lasciano entrare una luce soffusa e mistica.

Le Cappelle

Cappelle di Sinistra
  1. Prima Cappella: Qui si trova la tomba di Salvo D’Acquisto, eroe della seconda guerra mondiale. Questa cappella è dedicata alla memoria del giovane carabiniere che sacrificò la sua vita per salvare altri.
  2. Seconda Cappella (dei Miracoli Antoniani): Contiene i sepolcri di Drugo e Nicola de Merloto, con bassorilievi che rappresentano scene di vita religiosa e figure sacre.
  3. Terza Cappella (del Sacro Cuore di Gesù): Presenta due sarcofagi trecenteschi dei Cabanis e un affresco trecentesco della Vergine col Bambino.
  4. Quarta Cappella (di San Giuseppe): Ospita affreschi post-giotteschi e lo stemma della famiglia Cito.
  5. Quinta Cappella: Accoglie un monumentale presepe napoletano.
  6. Sesta Cappella: Costituisce l’accesso laterale alla basilica.
  7. Settima Cappella (di San Francesco d’Assisi): Unisce elementi barocchi con sarcofagi della famiglia Del Balzo e una statua di San Francesco di Michelangelo Naccherino.
  8. Ottava Cappella (di Santa Maria degli Angeli): Decorata con sarcofagi di Catello e Antonio De Vivo Piscicelli e una lastra tombale con bassorilievi.
  9. Nona Cappella (di Santa Maria Francesca): Conserva un sarcofago romano riutilizzato nel Seicento e un bassorilievo del Maestro durazzesco.
  10. Decima Cappella (dei Martiri Francescani): Ospita sepolcri rinascimentali e formelle cinquecentesche raffiguranti santi martiri.
Cappelle di Destra
  1. Prima Cappella: Larga e quasi spoglia, è dedicata ad Agnese e Clemenza di Durazzo, con un monumento funebre che ricorda l’importanza della famiglia.
  2. Seconda Cappella (di Sant’Agnello Abate): Ospita il monumento funebre ad Antonio Penna e affreschi trecenteschi.
  3. Terza Cappella (di San Benedetto Abate): Contiene affreschi e monumenti funebri della famiglia Del Balzo.
  4. Quarta Cappella (di San Pietro d’Alcantara) e Quinta Cappella (di Sant’Antonio da Padova): Sono unite e presentano opere di Paolo De Matteis e sarcofagi monumentali.
  5. Sesta Cappella (di Santa Chiara d’Assisi): Include affreschi post-giotteschi e una tela della Morte di Santa Chiara di Pietro Bardellino.
  6. Settima Cappella (del Santissimo Sacramento): Espone una tavola cinquecentesca della Madonna delle Grazie e un frammento scultoreo attribuito alla scuola dei Bertini.
  7. Ottava Cappella (della Natività): Conserva un altorilievo trecentesco di Ludovico di Durazzo e una pala d’altare di Marco da Siena.
  8. Nona Cappella (del Beato Modestino): Spoglia e dedicata al beato Modestino.
  9. Decima Cappella (dei Borbone): Ospita i sepolcri dei Sovrani delle Due Sicilie e una tela dell’Incredulità di San Tommaso di Girolamo Macchietti.

La Sacrestia e il Coro delle Monache

La sacrestia della basilica è un esempio di arte barocca, con affreschi e arredi del XVII secolo. Il vestibolo e le sale adiacenti sono decorate con maioliche e affreschi di scuola fiamminga, rappresentanti scene religiose e virtù cristiane.

Il coro delle monache, concepito da Leonardo Vito, è una piccola chiesa a sé stante, con resti di affreschi giotteschi e rinascimentali che decorano le pareti. Questo spazio è un esempio tangibile della vita monastica e della devozione che caratterizzava le clarisse.

Scavi Archeologici e Museo dell’Opera

Gli scavi archeologici sotto la basilica hanno portato alla luce un complesso termale romano, unico nel suo genere a Napoli. Le terme, risalenti al I secolo d.C., offrono una visione dettagliata della vita quotidiana nell’antica Neapolis.

Il Museo dell’Opera di Santa Chiara, situato al piano terra del chiostro delle Clarisse, ricostruisce la storia del complesso monastico attraverso una vasta collezione di oggetti sacri, reliquie e reperti archeologici. Tra le opere più significative vi sono sculture e affreschi giotteschi, oltre a documenti storici che narrano la vita e le vicende della basilica e del monastero.

Un’Esperienza di Visita Unica

Visitare la Basilica e il Monastero di Santa Chiara significa immergersi in secoli di storia, arte e spiritualità. Ogni cappella, ogni chiostro e ogni sala raccontano una parte della ricca e complessa storia di Napoli. Dai fasti dell’epoca angioina agli splendori del barocco napoletano, passando per le testimonianze del Rinascimento e del Medioevo, ogni elemento del complesso monastico contribuisce a creare un luogo unico al mondo.

Il chiostro maiolicato, con le sue decorazioni policrome, offre un’oasi di pace e bellezza nel cuore della città, mentre il museo e gli scavi archeologici permettono di scoprire la Napoli antica e le sue radici storiche. La biblioteca, con la sua vasta collezione di volumi e codici, è un tesoro per studiosi e appassionati di storia.

Il Complesso Archeologico di Santa Chiara: Un Viaggio nel Tempo

La scoperta degli scavi archeologici sotto la Basilica di Santa Chiara rappresenta uno degli eventi più significativi nella storia recente del complesso. Durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, i danni alla struttura hanno portato alla luce un antico complesso termale romano, risalente al I secolo d.C. Questi resti archeologici offrono un affascinante sguardo sulla vita quotidiana nell’antica Neapolis.

Le Terme Romane

Le terme, tra le più complete scoperte a Napoli, sono strutturate secondo lo schema tipico degli impianti termali romani, con varie sale dedicate ai bagni caldi e freddi, agli spogliatoi e alle sale per il riposo e il relax. I pavimenti a mosaico e i resti delle decorazioni murarie testimoniano il lusso e la raffinatezza del luogo.

Il Museo dell’Opera di Santa Chiara

Il Museo dell’Opera di Santa Chiara, inaugurato nel 1995, ha l’obiettivo di ricostruire e raccontare la storia del complesso monastico. Situato al piano terra del chiostro delle Clarisse, il museo si articola in diverse sezioni che illustrano sia i resti archeologici sia la storia della fabbrica della chiesa. Tra le opere esposte vi sono sculture e frammenti di affreschi, reliquiari e oggetti liturgici, oltre a documenti e manufatti che narrano le vicende della comunità religiosa.

Le Sezioni del Museo

  1. Sezione Archeologica: Include i reperti rinvenuti durante gli scavi, come i resti delle terme romane e vari oggetti di uso quotidiano dell’epoca classica.
  2. Sezione Storica: Racconta la storia della costruzione della basilica e del monastero, con documenti, disegni e modelli che mostrano l’evoluzione architettonica del complesso.
  3. Sezione Artistica: Espone opere d’arte sopravvissute agli incendi e ai bombardamenti, come sculture, affreschi e decorazioni barocche.
  4. Sezione Liturgica: Presenta oggetti sacri e reliquie utilizzate nelle celebrazioni liturgiche, offrendo uno sguardo sulla vita religiosa della comunità monastica.

Il Chiostro Maiolicato

Uno degli elementi più distintivi e affascinanti del complesso di Santa Chiara è il chiostro maiolicato delle Clarisse. Progettato da Domenico Antonio Vaccaro e decorato con maioliche di Giuseppe e Donato Massa nel XVIII secolo, il chiostro è un tripudio di colori e forme che raccontano storie bibliche e scene di vita quotidiana. Le colonne sono rivestite di maioliche policrome, con motivi floreali e scene pastorali che creano un contrasto sorprendente con l’austerità dell’architettura gotica della basilica.

Il Chiostro di San Francesco e Altri Spazi Monastici

Accanto al chiostro maiolicato, il chiostro di San Francesco è più piccolo e meno decorato, ma ugualmente affascinante. Questo spazio ha subito molte alterazioni nel corso dei secoli, fino a diventare un forno durante il periodo dei restauri post-bellici. Oggi, il chiostro è stato riportato alla sua funzione originale, con i pilastri trecenteschi ancora visibili.

Il monastero comprende anche una biblioteca con circa 50.000 volumi, molti dei quali dedicati alla storia e alla cultura francescana, e circa 40 codici del Cinquecento e Seicento. La sala di Maria Cristina, la sala capitolare e le antiche cucine sono altri spazi significativi del complesso, ciascuno con la propria storia e decorazione.

La Chiesa delle Clarisse

La chiesa delle Clarisse, ora dedicata a Gesù Redentore e San Ludovico d’Angiò, faceva parte del complesso monastico ed era destinata ai frati minori. Con il trasferimento delle monache, la chiesa è diventata un corpo esterno al monastero. L’interno include un vestibolo, una cappella e il coro, decorato da un affresco di Lello da Orvieto datato 1340 circa.

Dettagli Architettonici e Artistici

Facciata e Campanile

La facciata della basilica, con il suo portale gotico del XIV secolo, è uno degli elementi più riconoscibili del complesso. Il rosone centrale, in gran parte ricostruito dopo i bombardamenti, domina la struttura a capanna. Il campanile trecentesco, incompleto e danneggiato nel corso dei secoli, è a pianta quadrata e presenta tre ordini separati da cornicioni marmorei. Le inscrizioni angioine che narrano la storia della fondazione della basilica sono un dettaglio affascinante del campanile.

Interno della Basilica

L’interno della basilica, con le sue cappelle laterali, è un vero e proprio museo di arte sacra. I monumenti funebri, gli affreschi e le sculture raccontano secoli di storia e devozione. Il pavimento marmoreo settecentesco di Ferdinando Fuga e l’altare maggiore gotico attribuito a Pacio Bertini sono tra gli elementi più significativi.

Cappelle di Destra e Sinistra

Le cappelle laterali ospitano sepolcri monumentali e opere d’arte di inestimabile valore. Ogni cappella racconta una storia diversa, con decorazioni che vanno dal gotico al barocco. Le tombe reali, i sarcofagi trecenteschi e le pale d’altare sono solo alcuni degli elementi che arricchiscono questi spazi sacri.

Un Viaggio Nella Storia di Napoli

Visitare il complesso di Santa Chiara è come fare un viaggio nella storia di Napoli. Ogni angolo del monastero, ogni opera d’arte e ogni dettaglio architettonico raccontano la ricca e complessa storia della città. Dalla fondazione angioina alla ricostruzione post-bellica, il complesso di Santa Chiara è un testimone silenzioso ma eloquente della storia e della cultura di Napoli.

Conclusione

La Basilica e il Monastero di Santa Chiara rappresentano una delle mete più affascinanti e significative di Napoli. Con la loro combinazione unica di storia, arte e spiritualità, offrono un’esperienza di visita indimenticabile. Che siate appassionati di storia, amanti dell’arte o semplicemente curiosi, Santa Chiara saprà affascinarvi e sorprendervi ad ogni passo. Un viaggio attraverso i secoli che vi farà scoprire le meraviglie di una delle città più belle e ricche di storia del mondo.

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Napoli, NA 80132

L’iniziativa propone la realizzazione nel comune di NAPOLI (NA) di un progetto riguardante Servizi di divulgazione culturale per sostenere e incrementare l’interesse e la conoscenza del Centro Storico di Napoli.

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