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Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco


Nel cuore del centro antico di Napoli c’è un luogo in cui patrimonio artistico, fede e credenze popolari da secoli si intrecciano indissolubilmente: il Complesso Museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.
Nato agli inizi del Seicento per volontà di una congrega laicale – l’Opera Pia Purgatorio ad Arco – con lo scopo di celebrare messe in suffragio delle anime del Purgatorio e prestare soccorso agli ammalati e ai bisognosi, il complesso comprende una Chiesa superiore, piccolo gioiello seicentesco che custodisce il Teschio alato di Dionisio Lazzari e alcuni capolavori di Massimo
Stanzione, Luca Giordano e Andrea Vaccaro; il coevo Ipogeo, sobrio e disadorno, testimonianza dell’antico culto napoletano delle anime pezzentelle; il Museo, negli ambienti della sagrestia e dell’Oratorio, e l’Archivio storico dell’Opera Pia.


L’antico culto delle anime del Purgatorio, custodito da secoli nell’Ipogeo della seicentesca Chiesa di Santa Maria delle anime del Purgatorio ad Arco, sorse spontaneamente, agli inizi del 1600, quando la nuova chiesa controriformata propose la cura delle anime dei defunti come una delle principali pratiche religiose per stabilire, attraverso preghiere e messe in suffragio, un legame
liturgico tra vivi e trapassati. Il culto delle anime era stato ampiamente sostenuto dalla chiesa cattolica che identificava in esso
un modo per raccogliere offerte ed elargizioni tanto che era diventato obbligo di ogni buon credente preoccuparsi di lasciare un testamento che indicasse la cadenza di messe e preghiere in suffragio del defunto. I vivi, come mezzo per espiare i peccati terreni, si preoccupavano di favorire l’ascesa delle anime in Paradiso e di assicurare loro il refrigerio dalle fiamme del Purgatorio
durante il periodo di tribolazione.


Ma a Napoli la relazione diretta con l’anima va oltre, scavalca il limite del tempo della vita e penetra in quello che oltrepassa la vita attraverso rituali dove la pietas popolare mostra tutta le sue più profonde sfaccettature.


Oggetto di culto diventano le anime anonime, quelle abbandonate e senza nome, quelle i cui corpi, che non avevano beneficiato dei riti di compianto, venivano sepolti nelle fosse comuni: le anime pezzentelle, appunto. Il rapporto si stabilisce attraverso l’adozione di un teschio, che secondo la tradizione è sede dell’anima, che viene scelto, curato, accudito e ospitato in apposite
nicchie. L’anima pezzentella ( dal latino petere: chiedere per ottenere), anima anonima o abbandonata, invoca il refrisco, l’alleviamento della pena: il sollievo. E colui che l’ha adottata, la persona in vita, a lei chiede grazia e assistenza.


Lucia, l’anima più amata
Nell’ipogeo del Complesso del Purgatorio ad Arco, scarabattoli, nicchie, piccoli altarini, raccontano una storia antica, dove si mescolano fede, preghiere e speranze. Lumini, fiori, rosari, piccoli oggetti, messaggi scritti e riposti tra le pieghe dei cuscini dove riposano i teschi, testimoniano la cura, l’amore e la fiducia riposta in queste anime antiche; tra queste, quella di Lucia, è l’anima più amata. Il teschio col velo da sposa, ornato di una preziosa corona, è custodito accanto ad una coppia di teschi che, nell’immaginario popolare, rappresentano i servitori della giovane, una principessa morta giovanissima subito dopo le nozze. A quest’anima la tradizione popolare ha dedicato un complesso altarino eleggendola protettrice delle spose e mediatrice per
preghiere e invocazioni. È a Lucia che bisogna rivolgersi per le intercessioni.


L’antico culto, sopravvissuto a guerre e carestie, si manifesta nel tempo in tutta la sua intensità, tanto che nel 1969 il Cardinale Ursi lo vieta perché era oramai troppo diffuso il ricorrere a resti anonimi, piuttosto che ai santi. Ancor oggi il rapporto di reciproco ausilio non si interrompe mai ne’ di notte ne’ di giorno: le grate che mettono in comunicazione la strada e l’ipogeo consentono
alle voci, ai lamenti, alle preghiere di raggiungere in qualsiasi momento il teschio che gode della protezione, mentre un pensiero, un fiore, un lumino acceso, sostengono nella dura lotta per il Paradiso le anime del Purgatorio generosamente accolte nel vasto Ipogeo della chiesa.

La Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, comunemente conosciuta come del Purgatorio ad Arco, è una gemma barocca situata nel cuore di Napoli, lungo via dei Tribunali. Costruita nel 1616 su progetto degli architetti Giovanni Cola di Franco e Giovan Giacomo Di Conforto, questa chiesa rappresenta un importante punto di riferimento sia per la sua bellezza architettonica sia per la sua profonda valenza storica e sociale.

Un’Oasi di Misericordia nel Cuore di Napoli

Fondata grazie all’iniziativa di diverse famiglie nobili napoletane, tra cui spiccano i Mastrillo, la chiesa del Purgatorio ad Arco nasce con l’intento di fornire un luogo di sepoltura per i poveri della città, quelli senza famiglia e senza casa. Tra i principali benefattori, i fratelli Geronimo e Francesco Mastrillo si distinsero per il loro contributo decisivo, impegnandosi a scarcerare i poveri per debiti di affitti, seppellire i morti, vestire i bisognosi e altre opere di carità. Altre famiglie illustri come i Muscettola, Alfonso Brancaccio, Fabrizio Caracciolo di Brienza, Diomede e Marcantonio Carafa, e Antonio Carmignano, contribuirono anch’esse alla nascita di questa nobile istituzione.

Un Legame con la Storia: Il Toponimo “ad Arco”

Il nome “ad Arco” deriva da una struttura presente nell’area durante l’epoca romana, nota come torre d’Arco, un torrione aperto ai quattro lati da altrettanti fornici che garantivano il passaggio. La torre sorgeva in un crocevia strategico e dava il nome a una zona della città chiamata regio de arcu cabredato. Nonostante alcune errate interpretazioni storiche, come quella di Giulio Cesare Capaccio, che associava il nome agli arconti, la tradizione più accreditata lega la demolizione della torre ai tempi di don Pedro di Toledo per migliorare la viabilità verso Castel Capuano.

La Chiesa Superiore

La chiesa superiore, consacrata nel 1638, è un capolavoro del barocco napoletano. La facciata, decorata con teschi e ossa nei fregi, sul portale e nelle nicchie laterali, richiama il tema della morte e della redenzione. Il portale e il tondo sovrastante con il bassorilievo della Madonna con le Anime del Purgatorio risalgono al 1716.

All’interno, la chiesa presenta una navata unica con un ridotto transetto e cappelle laterali. Il presbiterio e l’abside sono opera di Dionisio Lazzari, completati nel 1669. Dietro l’altare settecentesco, preceduto da una balaustra rivestita in marmo colorato, si trova la pala d’altare raffigurante la Madonna delle Anime Purganti di Massimo Stanzione (1638-1642), un’opera di chiaro stampo caravaggesco. Sotto di essa, troneggia il celebre Teschio alato del Lazzari, mentre sopra è collocata la tela di Sant’Anna che offre la Vergine bambina al Padre Eterno di Giacomo Farelli (1670). La parete absidale di sinistra ospita il monumentale sepolcro di Giulio Mastrillo, realizzato da Andrea Vaccaro e completato da Andrea Falcone nel 1672.

Le Cappelle Laterali

Le cappelle laterali, tre per lato, ospitano opere di scultura lignea e pitture di artisti seicenteschi napoletani. Nella prima cappella a sinistra si trova il San Michele Arcangelo abbatte il demonio (1650) di Girolamo De Magistro. La terza cappella di sinistra conserva la pala d’altare della Morte di San Giuseppe (1650-1651) di Andrea Vaccaro. Nella prima cappella a destra è visibile la Morte di Sant’Alessio (1661) di un giovane Luca Giordano, mentre nella seconda cappella è conservata una Sacra Famiglia di un ignoto pittore seicentesco.

La Chiesa Inferiore

La chiesa inferiore, accessibile tramite una scala situata subito a sinistra dopo l’ingresso, è stata costruita per dare sepoltura alle anime povere, le cosiddette pezzentelle. Questo ambiente è volutamente spoglio e disadorno, a indicare lo stato di penitenza delle anime nel Purgatorio. Il pavimento, realizzato dai fratelli Giuseppe e Donato Massa, è in maiolica, mentre l’altare in piperno, risalente al XVIII secolo, è sormontato da una grande croce nera.

L’Ipogeo e la Tradizione delle Anime Pezzentelle

L’ipogeo è un luogo carico di spiritualità e mistero. Le pareti laterali dell’ipogeo presentano cappelle con loculi, mentre al centro si trova una grande tomba anonima. Nell’angolo a sinistra della chiesa c’è un corridoio decorato con resti di teschi che porta alla tomba del conte Giulio Mastrillo e sua moglie, nonché a un secondo ambiente sotterraneo contenente molti teschi e terre sante destinate alla sepoltura di congregati e benefattori.

In fondo alla sala dell’ipogeo, a destra, si trova una nicchia votiva con un teschio incoronato e velato, circondato da ceri, ex-voto d’argento e offerte. Secondo la leggenda, Lucia era una giovane nobile morta di malattia subito dopo il matrimonio. Devota alle anime del Purgatorio, fu sepolta nell’ipogeo per volere del padre. La sua storia commosse profondamente il quartiere, trasformandola in una figura leggendaria, considerata la protettrice delle giovani spose e mediatrice di preghiere e invocazioni.

Un Museo di Arte e Fede

Le sale alle spalle dell’abside, insieme alla chiesa sotterranea e all’ipogeo, costituiscono il Museo dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco. Il museo offre un affascinante viaggio attraverso l’arte, la storia e la spiritualità napoletana, con opere d’arte che testimoniano la devozione e la pietà delle generazioni passate.

Un Viaggio nel Tempo

Visitare la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco è come fare un viaggio nel tempo. Ogni dettaglio architettonico, ogni opera d’arte e ogni leggenda raccontano una parte della storia di Napoli. Il complesso offre una visione unica della cultura barocca napoletana e del profondo legame della città con il culto delle anime del Purgatorio.

Arte e Spiritualità

Una delle caratteristiche più affascinanti della chiesa è l’uso di simboli macabri come i teschi e le ossa nei fregi e nei decori. Questi elementi, che potrebbero sembrare macabri, in realtà rappresentano un richiamo alla mortalità e alla necessità di purificazione delle anime nel Purgatorio. L’arte barocca presente nella chiesa, con le sue rappresentazioni drammatiche e realistiche, serve a rafforzare questo messaggio spirituale.

Un Esempio di Carità e Devozione

La storia della chiesa è anche una storia di carità e devozione. Le famiglie nobili che contribuirono alla sua costruzione lo fecero con l’intento di creare un luogo di rifugio e di sostegno per i più poveri. Questo spirito di carità continua ancora oggi, con la chiesa che funge da punto di riferimento per i fedeli che cercano conforto e sostegno spirituale.

La Chiesa e la Città

Situata nel cuore del centro storico di Napoli, la Chiesa del Purgatorio ad Arco è un punto di riferimento per i residenti e un’attrazione per i turisti. La sua posizione lungo via dei Tribunali, una delle strade più antiche e vivaci della città, la rende facilmente accessibile a chiunque voglia esplorare il patrimonio culturale e spirituale di Napoli.

Un Luogo di Continuità e Cambiamento

Nonostante i cambiamenti e le sfide affrontate nel corso dei secoli, la Chiesa del Purgatorio ad Arco è rimasta un simbolo di continuità. Dopo il terremoto del 1980, che causò la chiusura temporanea della chiesa, i lavori di restauro hanno permesso la riapertura e la continuazione della sua missione. Oggi, la chiesa non solo ospita funzioni religiose, ma anche eventi culturali e mostre, mantenendo vivo il legame tra il passato e il presente.

Il Museo dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco

Il Museo dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco, situato nelle sale dietro l’abside e nella chiesa inferiore, offre ai visitatori un’opportunità unica di esplorare la storia e l’arte del complesso. Il museo ospita una ricca collezione di opere d’arte, documenti storici e oggetti liturgici che testimoniano la devozione e la pietà delle generazioni passate. Tra le opere più significative ci sono le tele di Massimo Stanzione e Giacomo Farelli, oltre ai suggestivi resti delle anime pezzentelle.

Un’Esperienza Culturale e Spirituale

Visitare la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco non è solo un’esperienza culturale, ma anche spirituale. Ogni angolo della chiesa e del museo racconta una storia di fede, speranza e carità. Che si tratti di ammirare le opere d’arte, di pregare in silenzio o di scoprire le storie delle anime pezzentelle, i visitatori sono invitati a riflettere sulla propria vita e sulla propria spiritualità.

Informazioni Utili per i Visitatori

La chiesa è aperta al pubblico per visite turistiche e per le funzioni religiose. È consigliabile verificare gli orari di apertura e gli eventuali eventi speciali sul sito ufficiale o contattando direttamente il complesso. Le visite guidate offrono un approfondimento sulla storia, l’arte e le leggende legate alla chiesa, arricchendo ulteriormente l’esperienza dei visitatori.

Scoprendo i Dettagli Architettonici

Ogni angolo della Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco è un’opera d’arte in sé. La facciata esterna, con i suoi teschi scolpiti e gli scheletri stilizzati, invita i visitatori a riflettere sulla vita e sulla morte, un tema centrale nella teologia cattolica del Purgatorio. Il portale principale, ornato con dettagli barocchi, è sovrastato da un bassorilievo raffigurante la Madonna con le Anime del Purgatorio, un’opera del 1716 che riassume in un’immagine la missione spirituale della chiesa.

L’Interno della Chiesa Superiore

All’interno, la chiesa superiore si apre con una navata unica che culmina in un presbiterio riccamente decorato. La balaustra marmorea che separa l’area del coro dalla navata principale, progettata da Dionisio Lazzari, è un capolavoro di scultura barocca. L’altare maggiore, risalente al XVIII secolo, è un tripudio di marmi colorati e intarsi, con al centro la maestosa tela di Massimo Stanzione raffigurante la Madonna delle Anime Purganti.

Capolavori Pittorici e Scultorei

La tela di Stanzione, un esempio eccellente di pittura barocca napoletana, è affiancata da numerose altre opere di grande valore artistico. Tra queste, spiccano le tele di Giacomo Farelli e Andrea Vaccaro, che adornano rispettivamente l’abside e le cappelle laterali. La scultura del Teschio Alato di Dionisio Lazzari, situata sotto l’altare maggiore, è un simbolo potente e inquietante del memento mori, un invito costante alla riflessione sulla caducità della vita.

Le Cappelle Laterali

Le sei cappelle laterali, tre per lato, ospitano una serie di opere d’arte di grande valore. La prima cappella a sinistra presenta il San Michele Arcangelo abbatte il demonio di Girolamo De Magistro, un’opera del 1650 che mostra l’arcangelo in un’azione dinamica e trionfante. Nella seconda cappella di destra, una Sacra Famiglia di un ignoto pittore seicentesco cattura la serenità e la sacralità della famiglia di Nazareth.

La Chiesa Inferiore: Un Luogo di Penitenza e Rifugio

Scendendo le scale poste immediatamente a sinistra dell’ingresso, si accede alla chiesa inferiore. Questo spazio, più austero e privo di ornamenti, è destinato alla sepoltura delle anime pezzentelle. L’atmosfera è volutamente spoglia, con pareti nude e un pavimento di maioliche semplici, opera dei fratelli Massa. L’altare principale, in piperno, è sormontato da una semplice croce nera, simbolo di penitenza.

Il Culto delle Anime Pezzentelle

La chiesa inferiore e l’adiacente ipogeo sono dedicati al culto delle anime pezzentelle, le anime dei defunti poveri e senza famiglia. Questo culto è ancora molto sentito a Napoli, dove si crede che le anime pezzentelle possano intercedere presso Dio in cambio di preghiere e offerte. Tra le reliquie più venerate c’è il teschio della principessa Lucia, considerata la protettrice delle giovani spose. Secondo la leggenda, Lucia fu una giovane nobildonna morta poco dopo il matrimonio, e il suo teschio è oggi un simbolo di speranza e protezione.

L’Ipogeo: Un Viaggio nel Sottosuolo

L’ipogeo, accessibile dalla chiesa inferiore, è un luogo ancora più profondo e misterioso. Qui, tra le pareti umide e le luci fioche, si trovano numerosi teschi e ossa, testimonianze silenziose di secoli di sepolture. Questo ambiente è stato a lungo utilizzato come luogo di sepoltura per i poveri e i senza nome, ma anche per i benefattori della chiesa. Le pareti sono ricoperte di ex-voto e piccoli oggetti lasciati dai fedeli in segno di devozione.

Il Museo dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco

Il Museo dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco, situato nelle sale dietro l’abside e nella chiesa inferiore, offre ai visitatori una visione unica della storia e dell’arte della chiesa. Il museo ospita una ricca collezione di opere d’arte, documenti storici e oggetti liturgici. Tra le opere più significative ci sono le tele di Massimo Stanzione e Giacomo Farelli, oltre ai suggestivi resti delle anime pezzentelle.

Un’Esperienza Indimenticabile

Visitare la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco è un’esperienza indimenticabile. Ogni dettaglio, dall’architettura barocca alle leggende popolari, offre una visione affascinante della storia e della cultura di Napoli. Questo luogo sacro, con la sua atmosfera unica e il suo ricco patrimonio artistico, continua a essere un punto di riferimento per la comunità locale e un’attrazione per i turisti di tutto il mondo.

Informazioni Pratiche

La chiesa è aperta al pubblico per visite turistiche e per le funzioni religiose. È consigliabile verificare gli orari di apertura e gli eventuali eventi speciali sul sito ufficiale o contattando direttamente il complesso. Le visite guidate, disponibili in diverse lingue, offrono un approfondimento sulla storia, l’arte e le leggende legate alla chiesa, arricchendo ulteriormente l’esperienza dei visitatori.

Aneddoti e Tradizioni Popolari

La Leggenda della Principessa Lucia

Uno degli aneddoti più affascinanti e commoventi legati alla Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco è senza dubbio quello della principessa Lucia. Secondo la leggenda, Lucia era una giovane nobildonna napoletana, la cui bellezza e grazia erano note in tutta la città. Poco dopo il suo matrimonio, tuttavia, fu colpita da una malattia misteriosa (forse la tisi) che la portò alla morte prematura. Il suo teschio, conservato nell’ipogeo della chiesa, è diventato un simbolo di speranza e protezione per le giovani spose.

La devozione popolare verso la principessa Lucia è profondamente radicata nella tradizione napoletana. Si crede che il suo spirito benevolo interceda per le giovani donne che desiderano trovare un buon marito o che cercano protezione per il loro matrimonio. Le giovani spose, in particolare, visitano la chiesa per lasciare offerte e preghiere al teschio di Lucia, ornato con un velo da sposa e una coroncina. Questa pratica ha radici antiche e dimostra come le credenze popolari e la fede religiosa si intreccino in un tessuto culturale unico.

Il Culto delle Anime Pezzentelle

Origini del Culto

Il culto delle anime del Purgatorio, che si è sviluppato a partire dai primi anni del 1600. La chiesa controriformata promosse la cura delle anime dei defunti come una delle principali pratiche religiose, stabilendo attraverso preghiere e messe un legame liturgico tra i vivi e i trapassati. Questo culto era sostenuto dalla Chiesa cattolica, che incoraggiava i fedeli a lasciare testamenti specificando le cadenze di messe e preghiere in suffragio dei defunti. I vivi, attraverso queste pratiche, cercavano di espiare i peccati terreni e favorire l’ascesa delle anime in Paradiso, assicurando loro sollievo dalle fiamme del Purgatorio.

Il Culto delle Anime Anonime

A Napoli, il culto delle anime va oltre la semplice preghiera per i defunti. Si sviluppa un rapporto diretto con le anime anonime, quelle abbandonate e senza nome, i cui corpi venivano sepolti nelle fosse comuni senza beneficiare dei riti di compianto. Questa relazione si manifesta attraverso l’adozione di un teschio, considerato sede dell’anima. I fedeli scelgono, curano e accudiscono questi teschi, collocandoli in apposite nicchie. Le anime pezzentelle, o anime anonime, invocano il sollievo dalla pena, e chi le adotta chiede in cambio grazia e assistenza.

La Cura delle Anime Pezzentelle

La pietà popolare a Napoli si prende cura da secoli di questi crani senza nome, identificandoli con le anime del Purgatorio. Le anime anonime riceverebbero ancora meno attenzioni se non fosse per la cura pietosa dei devoti. Nell’ipogeo della Chiesa del Purgatorio ad Arco, scarabattoli, nicchie e piccoli altarini raccontano una storia antica di fede, preghiere e speranze. Lumini, fiori, rosari, piccoli oggetti e messaggi scritti testimoniano la cura e la fiducia riposta in queste anime antiche. 

Evoluzione del Culto e Proibizione

L’antico culto delle anime del Purgatorio è sopravvissuto a guerre e carestie, mantenendo la sua intensità nel tempo. Tuttavia, nel 1969, il Cardinale Ursi ne vietò la pratica perché era diventato troppo comune rivolgersi ai resti anonimi piuttosto che ai santi. Nonostante il divieto, il rapporto di reciproco ausilio tra i fedeli e le anime del Purgatorio continua senza interruzioni. Le grate che collegano la strada all’ipogeo permettono alle voci, ai lamenti e alle preghiere di raggiungere i teschi protetti, mentre i pensieri, i fiori e i lumini accesi sostengono le anime del Purgatorio nella loro dura lotta per il Paradiso.

Il culto delle anime del Purgatorio rappresenta un aspetto unico e affascinante della tradizione religiosa napoletana. Questa pratica, che unisce la fede dei vivi con il destino delle anime dei defunti, mostra la profonda pietà popolare e la volontà di mantenere un legame spirituale che trascende la vita terrena.

La Festa dei Morti

La Festa dei Morti è un altro momento di grande importanza per la chiesa e per il quartiere. Durante questa festa, le famiglie napoletane visitano le tombe dei loro cari, portando fiori e candele. La Chiesa diventa un luogo di raccoglimento e preghiera, dove i fedeli si riuniscono per ricordare i defunti e pregare per le anime del Purgatorio.

La tradizione vuole che, durante la notte tra l’1 e il 2 novembre, le anime dei defunti tornino sulla terra per visitare i loro cari. In molte case napoletane, si lascia una tavola apparecchiata con cibo e bevande per accogliere gli spiriti dei defunti, un gesto di rispetto e affetto che riflette la profonda connessione tra i vivi e i morti nella cultura napoletana.

Il Ruolo della Chiesa Oggi

Oggi, la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco è non solo un luogo di culto, ma anche un centro culturale e turistico. Le sue porte sono aperte a visitatori da tutto il mondo, che vengono a scoprire la sua storia affascinante, le sue leggende e le sue opere d’arte.

Le visite guidate offrono un’immersione completa nella storia della chiesa, permettendo ai visitatori di esplorare sia la chiesa superiore che quella inferiore, compreso l’ipogeo. Le guide esperte raccontano aneddoti e leggende, arricchendo l’esperienza con dettagli sulla vita quotidiana del Rione e sulla devozione popolare.

Inoltre, la chiesa ospita regolarmente eventi culturali, concerti e mostre, che contribuiscono a mantenere vivo il legame tra la comunità locale e il suo patrimonio storico. Questi eventi offrono un’opportunità unica di scoprire la ricchezza culturale di Napoli attraverso il prisma della Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.

La Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco è un luogo che affascina e commuove, dove la storia, l’arte e la fede si intrecciano in un racconto unico. Le sue leggende e tradizioni popolari, come quella della principessa Lucia e il culto delle anime pezzentelle, offrono uno spaccato autentico della cultura napoletana, ricca di devozione e di umanità.

Per i turisti appassionati di storia e tradizioni popolari, una visita a questa chiesa rappresenta un viaggio indimenticabile nel cuore pulsante di Napoli, dove il passato e il presente si fondono in un’esperienza spirituale e culturale senza pari.

Ufficio
Italia —
Via Toledo, 265
Napoli, NA 80132

L’iniziativa propone la realizzazione nel comune di NAPOLI (NA) di un progetto riguardante Servizi di divulgazione culturale per sostenere e incrementare l’interesse e la conoscenza del Centro Storico di Napoli.

SOSTEGNO FINANZIARIO RICEVUTO DALL’UNIONE EUROPEA: € 198.962,10 a titolo di contributo a fondo perduto
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