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Conservatorio e Complesso di San Pietro a Majella


Il Conservatorio di San Pietro a Majella è un istituto superiore di studi musicali fondato a Napoli nel 1808. È situato nel centro storico della città, nell’ex convento dei celestini annesso alla chiesa di San Pietro a Majella. Il conservatorio nacque nel 1808 col nome di Real Collegio di Musica dall’unificazione di altre quattro preesistenti istituzioni musicali nate come orfanotrofi e nelle quali
si era iniziato ad impartire insegnamenti di catechismo e di canto per i fanciulli abbandonati già a partire dal Cinquecento: il “Santa Maria di Loreto”, quello della “Pietà dei Turchini”, quello di “Sant’Onofrio a Capuana” e quello dei “Poveri di Gesù Cristo”.

La sede antica era quella del vicino convento di San Sebastiano. Nel 1825 avviene la prima assoluta di Adelson e Salvini di Vincenzo Bellini. Dal 1826, per ordine di Francesco I, il complesso fu invece trasferito nella sede attuale, in via San Pietro a Majella 35, assumendo la denominazione di Reale Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella. Una targa posta all’ingresso dell’edificio recita: «Questo antico edificio, già venerabile convento dei padri celestini di San Pietro a Majella nel 1826 per volontà di Francesco re delle Due Sicilie fu destinato ad accogliere la gloriosa scuola napoletana ed a conservare le preziose testimonianze degli antichi conservatori dei Poveri di Gesù Cristo, Santa Maria di Loreto, Sant’Onofrio a Capuana, Pietà dei Turchini.»

Proprio nel corso dell’Ottocento e dei primi anni del Novecento il complesso si arricchì di opere. Busti, ritratti di musicisti e strumenti di personalità illustri venivano, infatti, di volta in volta donati dagli stessi artisti con lo scopo di lasciar custodire al regio collegio le proprie opere o la propria storia. In tal senso diverse sono le lettere conservate nell’archivio del conservatorio, che testimoniano le suddette donazioni. Ad esempio, nel 1868, sotto la direzione di Saverio Mercadante, il bibliotecario Francesco Florimo scrisse una lettera all’Istituto nella quale palesava l’intenzione di rilasciare in loco la propria collezione. Alcuni diplomati al conservatorio di Napoli.

In senso orario, a partire dall’immagine in alto a sinistra: Saverio Mercadante, Vincenzo Bellini, Ruggero Leoncavallo e Riccardo Muti Il più antico conservatorio era quello di “Santa Maria di Loreto” (1535), di cui Ferdinando IV di Borbone decretò la chiusura nel 1797, trasformandolo in un ospedale militare ed inglobandolo al conservatorio di Sant’Onofrio a Porta Capuana. Il conservatorio sorgeva nei pressi di via Marina. Il conservatorio della Pietà dei Turchini (1573) nacque con l’intento di ospitare i ragazzi orfani o abbandonati. La sua sede era nell’omonimo complesso religioso, il cui nome trae origine dal colore delle divise degli orfanelli ivi ospitati; fu l’ultima istituzione a sopravvivere e accolse gli allievi delle altre che col tempo furono chiuse.

Il conservatorio fu poi trasferito e cambiò di denominazione. Il conservatorio di Sant’Onofrio a Porta Capuana (1578) nacque per aiutare i bambini più bisognosi ad opera di confraternite religiose seicentesche, e trovò sede all’interno di una preesistente fabbrica di tessuti. Divenuto conservatorio nella prima metà del Seicento, l’ingresso presso l’istituto, dietro pagamento di una retta, era consentito a tutti; nel 1797 vi confluì quello di santa Maria di Loreto. Il conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo fu fondato nel 1589 da un terziario francescano e fu soppresso nel 1743 in seguito a tumulti. Il complesso nacque nell’odierno largo dei Girolamini, a ridosso dell’omonima chiesa ed anche in questo caso, lo scopo dell’istituto era quello di accogliere bambini orfani e poveri. Alla sua chiusura, i bambini ospitati nella struttura furono divisi nei restanti tre conservatori della città.


Inoltre Ferdinando I auspica modifiche «sì nei metodi d’insegnamento, e nella educazione morale e religiosa degli alunni, e sì nel sistema di economia e amministrazione». La desiderata riforma, tuttavia, nei fatti non arriverà prima del 1856 quando, con decreto del 21 luglio, viene stabilito che un Governo composto da tre soggetti di nomina regia curerà l’alta tutela del Real collegio di musica, mentre ad un direttore della musica, sempre di nomina regia «è conferita la sopraitendenza di tutte le specialità dell’ammaestramento musicale degli alunni»; il decreto inoltre promulga il Regolamento del Real Collegio di Musica, un imponente testo strutturato in 164 articoli suddivisi in sei titoli: Governo ed amministrazione del Collegio, Disciplina e religione,
Insegnamento musicale, Insegnamento letterario, Scuola esterna gratuita, Stipendi.


All’indomani del processo di unificazione nazionale sorge l’esigenza di un modello di uniformità normativa e organizzativa a cui ispirare i diversi istituti musicali preunitari, come emerge anche nel corso del Primo Congresso musicale italiano organizzato proprio a Napoli nel 1864. Nel 1871 viene convocata a Firenze, dal Ministro della Pubblica Istruzione, la prima commissione
del settore presieduta da Giuseppe Verdi e costituita da direttori e docenti degli istituti «per studiare i mezzi onde procurare un indirizzo fermo e concorde all’insegnamento musicale in Italia».


Nella sostanza i lavori della Commissione conducono ad un’indicazione di massima rivolta a tutti gli istituti affinché adottino il modello di ordinamento del Conservatorio di Milano.


Intanto la storia del conservatorio napoletano si svolge su un duplice piano che prevede, da una parte, l’adesione ai dettami della normativa nazionale per quanto concerne l’organizzazione amministrativa e la programmazione didattica e, dall’altra, la strenue difesa delle sue peculiarità di ente morale autonomo, che trovano ampia legittimazione nell’enunciato dell’articolo 1 dello Statuto del 1890: «Il R. Conservatorio di Musica di Napoli è un ente autonomo, posto sotto la dipendenza del Ministero della Pubblica Istruzione ed ordinato all’insegnamento della musica nelle varie sue manifestazioni, nonché agli studi letterari adatti a compiere l’istruzione degli alunni d’ambo i sessi».

l Conservatorio di San Pietro a Majella: Un Pilastro della Musica Napoletana

Il Conservatorio di San Pietro a Majella, fondato nel 1808, è uno degli istituti superiori di studi musicali più prestigiosi di Napoli e dell’Italia intera. Situato nel cuore del centro storico della città, l’istituto ha sede nell’ex convento dei celestini, adiacente alla chiesa di San Pietro a Majella. Questa storica istituzione ha svolto un ruolo cruciale nella formazione di generazioni di musicisti, contribuendo in modo significativo alla ricca tradizione musicale napoletana.

Origini e Fondazione

L’istituzione del conservatorio risale al 1808, quando fu creato il Real Collegio di Musica attraverso l’unificazione di quattro preesistenti istituzioni musicali: Santa Maria di Loreto, la Pietà dei Turchini, Sant’Onofrio a Capuana e i Poveri di Gesù Cristo. Queste istituzioni, nate originariamente come orfanotrofi tra il Cinquecento e il Seicento, avevano iniziato ad impartire insegnamenti di catechismo e canto ai fanciulli abbandonati. La fusione di queste scuole rappresentò un passo decisivo per centralizzare e potenziare l’educazione musicale nella città.

Trasferimento e Denominazione

Nel 1825, il Conservatorio di San Pietro a Majella ospitò la prima assoluta di “Adelson e Salvini” di Vincenzo Bellini, un evento che segnò un punto di svolta nella sua storia. L’anno seguente, per ordine di Francesco I, l’istituto fu trasferito nella sede attuale in via San Pietro a Majella 35, acquisendo il nome di Reale Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella.

Una targa all’ingresso del conservatorio recita:

«Questo antico edificio, già venerabile convento dei padri celestini di San Pietro a Majella nel 1826 per volontà di Francesco re delle Due Sicilie fu destinato ad accogliere la gloriosa scuola napoletana ed a conservare le preziose testimonianze degli antichi conservatori dei Poveri di Gesù Cristo, Santa Maria di Loreto, Sant’Onofrio a Capuana, Pietà dei Turchini.»

L’Arricchimento del Patrimonio

Durante l’Ottocento e i primi anni del Novecento, il complesso del conservatorio si arricchì di numerose opere d’arte. Busti, ritratti di musicisti e strumenti appartenenti a personalità illustri venivano donati dagli stessi artisti, desiderosi di lasciare al conservatorio una testimonianza della propria arte e storia. Lettere conservate nell’archivio del conservatorio testimoniano queste donazioni, come quella del 1868 in cui il bibliotecario Francesco Florimo manifestava l’intenzione di donare la propria collezione di ritratti di compositori celebri.

I Precedenti Conservatori

Santa Maria di Loreto

Il conservatorio di Santa Maria di Loreto, fondato nel 1535, è il più antico tra quelli confluiti nel San Pietro a Majella. Ferdinando IV di Borbone ne decretò la chiusura nel 1797, trasformandolo in un ospedale militare e inglobandolo al conservatorio di Sant’Onofrio a Porta Capuana.

Pietà dei Turchini

Il conservatorio della Pietà dei Turchini, fondato nel 1573, nacque con l’intento di ospitare ragazzi orfani o abbandonati. La sua sede era nell’omonimo complesso religioso, il cui nome deriva dal colore delle divise degli orfanelli. Fu l’ultima istituzione a sopravvivere e accolse gli allievi degli altri conservatori che col tempo furono chiusi.

Sant’Onofrio a Porta Capuana

Fondato nel 1578, il conservatorio di Sant’Onofrio a Porta Capuana nacque per aiutare i bambini più bisognosi, trovando sede all’interno di una preesistente fabbrica di tessuti. Nel 1797 accolse gli allievi del conservatorio di Santa Maria di Loreto.

Poveri di Gesù Cristo

Fondato nel 1589, il conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo venne soppresso nel 1743 a seguito di tumulti. Nato per accogliere bambini orfani e poveri, alla sua chiusura i suoi allievi furono divisi tra i restanti tre conservatori della città.

Il Conservatorio Oggi

Oggi, il Conservatorio di San Pietro a Majella continua a essere un centro di eccellenza per l’educazione musicale. Con una ricca offerta formativa che spazia dalla musica classica a quella contemporanea, l’istituto prepara i suoi studenti per carriere di successo nel mondo della musica. Numerosi sono i concerti, i masterclass e i seminari che vengono organizzati per arricchire l’esperienza formativa degli allievi.

Il conservatorio è anche un custode della storia musicale napoletana. Ospita una vasta collezione di strumenti musicali storici, manoscritti, partiture e documenti che raccontano secoli di tradizione musicale. La biblioteca e l’archivio del conservatorio sono risorse inestimabili per studiosi e musicisti.

Un Pilastro della Cultura Napoletana

L’Edificio e il Patrimonio Architettonico

Situato nel cuore pulsante del centro storico di Napoli, il Conservatorio di San Pietro a Majella è ospitato in un complesso architettonico di grande rilevanza storica e artistica. L’ex convento dei celestini, annesso alla chiesa omonima, rappresenta un esempio straordinario di architettura religiosa adattata a scopi educativi. Gli ampi corridoi, le aule spaziose e gli eleganti chiostri riflettono la bellezza austera dell’architettura monastica.

La Biblioteca Storica

La biblioteca del conservatorio è un vero e proprio tesoro per gli studiosi di musica. Con oltre 50.000 volumi, essa comprende manoscritti rari, prime edizioni e partiture autografe di compositori celebri. Tra i pezzi più preziosi spiccano le partiture autografe di Vincenzo Bellini, Giovanni Paisiello e Saverio Mercadante. La collezione offre una panoramica unica sulla storia della musica, dalle sue radici medievali fino alle opere contemporanee.

L’Archivio Storico

L’archivio del conservatorio custodisce documenti di inestimabile valore storico. Tra questi si trovano i registri degli studenti e dei docenti che hanno fatto la storia dell’istituzione, lettere autografe, contratti di lavoro e una vasta raccolta di corrispondenza che offre uno spaccato dettagliato della vita musicale napoletana nei secoli. I documenti testimoniano anche le numerose donazioni che hanno arricchito il patrimonio del conservatorio, come la celebre collezione di ritratti donata da Francesco Florimo.

La Quadreria

La Quadreria del Conservatorio di San Pietro a Majella è una delle raccolte d’arte più importanti di Napoli. Ospitata nelle eleganti sale del primo piano, la collezione comprende opere che vanno dal Cinquecento all’Ottocento, tra cui ritratti di musicisti illustri, nature morte, paesaggi e scene religiose. Tra i dipinti più significativi si annoverano ritratti di grandi compositori come Pergolesi, Cimarosa e Donizetti, donati da artisti e benefattori nel corso dei secoli.

Il Museo degli Strumenti Musicali

All’interno del conservatorio è allestito un museo degli strumenti musicali che raccoglie pezzi di straordinaria bellezza e rarità. Tra gli strumenti esposti vi sono clavicembali, fortepiani, strumenti a corda e a fiato di epoche diverse, alcuni dei quali utilizzati dai più grandi musicisti della storia. Il museo non solo rappresenta una risorsa didattica per gli studenti, ma è anche un luogo di grande interesse per appassionati e studiosi di tutto il mondo.

Le Attività del Conservatorio

Oltre alla formazione accademica, il conservatorio è un vivace centro di attività culturali. Concerti, masterclass, seminari e conferenze arricchiscono il calendario annuale, offrendo agli studenti e al pubblico l’opportunità di entrare in contatto con artisti di fama internazionale. Le produzioni operistiche e i concerti sinfonici, spesso eseguiti nella splendida sala Scarlatti, sono eventi di grande richiamo che confermano il ruolo centrale del conservatorio nella vita culturale napoletana.

Gli Studenti e i Diplomati Celebri

Nel corso della sua lunga storia, il Conservatorio di San Pietro a Majella ha formato alcuni dei più grandi nomi della musica. Vincenzo Bellini, Saverio Mercadante, Francesco Cilea, Ruggero Leoncavallo e Riccardo Muti sono solo alcuni dei tanti illustri diplomati che hanno iniziato la loro carriera tra le mura di questo istituto. Questi musicisti non solo hanno portato lustro al conservatorio, ma hanno anche contribuito a diffondere la tradizione musicale napoletana nel mondo.

Il Ruolo del Conservatorio nella Cultura Musicale Contemporanea

Oggi, il Conservatorio di San Pietro a Majella continua ad essere un faro nella formazione musicale. Con un’offerta didattica che abbraccia sia la musica classica che contemporanea, l’istituto prepara i suoi studenti per carriere di successo in ambito concertistico, operistico e didattico. La presenza di docenti di altissimo livello e la collaborazione con altre prestigiose istituzioni musicali italiane e internazionali garantiscono una formazione di eccellenza.

La Missione e i Valori

Il conservatorio si pone l’obiettivo di preservare e valorizzare la tradizione musicale napoletana, promuovendo al contempo l’innovazione e la ricerca in campo musicale. Attraverso una didattica attenta alle esigenze contemporanee e un costante dialogo con il panorama musicale internazionale, il conservatorio mira a formare musicisti completi, in grado di affrontare con competenza e creatività le sfide del mondo musicale moderno.

I Concerti e gli Eventi Culturali

Il Conservatorio di San Pietro a Majella è noto non solo per la sua eccellenza accademica, ma anche per la sua vibrante vita culturale. Ogni anno, l’istituto organizza una serie di concerti, conferenze e manifestazioni che attirano appassionati di musica da tutto il mondo. Questi eventi offrono agli studenti l’opportunità di esibirsi davanti a un pubblico, spesso affiancati da artisti di fama internazionale, e di confrontarsi con diverse realtà musicali.

La Sala Scarlatti

Il fulcro degli eventi del conservatorio è la Sala Scarlatti, un’auditorium storico che prende il nome dal celebre compositore Alessandro Scarlatti. La sala, con la sua acustica perfetta e l’elegante decorazione, è il luogo ideale per concerti, recital e rappresentazioni operistiche. Qui si svolgono anche le cerimonie di laurea e altri importanti eventi accademici.

Le Collaborazioni Internazionali

Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una rete di collaborazioni con numerose istituzioni musicali internazionali. Attraverso programmi di scambio, gli studenti hanno la possibilità di studiare e lavorare all’estero, arricchendo la loro formazione con esperienze internazionali. Queste collaborazioni facilitano anche la presenza di artisti e docenti stranieri a Napoli, contribuendo a creare un ambiente di apprendimento dinamico e multiculturale.

Le Masterclass e i Workshop

Oltre ai corsi regolari, il conservatorio organizza masterclass e workshop con alcuni dei più importanti musicisti e pedagoghi del mondo. Questi eventi offrono agli studenti la possibilità di apprendere da grandi maestri, migliorare la loro tecnica e ampliare le loro conoscenze musicali. Le masterclass coprono una vasta gamma di argomenti, dalla tecnica strumentale all’interpretazione musicale, dalla composizione alla direzione d’orchestra.

Il Museo degli Strumenti Musicali

All’interno del conservatorio si trova il Museo degli Strumenti Musicali, che ospita una collezione di strumenti storici e rari. Il museo è un’importante risorsa educativa per gli studenti e un’attrazione culturale per i visitatori. Gli strumenti esposti comprendono clavicembali, fortepiani, violini e strumenti a fiato, molti dei quali sono stati utilizzati da musicisti celebri nel corso dei secoli.

La Biblioteca e l’Archivio Storico

La biblioteca del conservatorio è una delle più ricche e antiche biblioteche musicali d’Italia. Con oltre 50.000 volumi, tra cui manoscritti rari e prime edizioni, la biblioteca è un punto di riferimento per ricercatori e studenti di tutto il mondo. L’archivio storico conserva documenti di grande valore, che raccontano la storia del conservatorio e della musica napoletana.

Le Celebrazioni e le Commemorazioni

Il conservatorio celebra regolarmente gli anniversari dei suoi più illustri diplomati e dei grandi compositori della tradizione musicale napoletana. Queste celebrazioni includono concerti, conferenze e mostre che ricordano l’eredità musicale di figure come Vincenzo Bellini, Saverio Mercadante, Francesco Cilea e Ruggero Leoncavallo. Le commemorazioni non solo onorano la memoria di questi grandi artisti, ma ispirano anche le nuove generazioni di musicisti.

L’Impatto sulla Comunità Locale

Il Conservatorio di San Pietro a Majella svolge un ruolo importante nella vita culturale di Napoli. Le sue attività contribuiscono a mantenere viva la tradizione musicale della città e a promuovere la musica come parte integrante della vita comunitaria. Attraverso concerti gratuiti, programmi educativi e collaborazioni con altre istituzioni culturali, il conservatorio si impegna a rendere la musica accessibile a tutti.

Le Opportunità di Carriera per gli Studenti

I laureati del Conservatorio di San Pietro a Majella trovano impiego in una vasta gamma di settori musicali. Molti diventano musicisti professionisti, esibendosi in orchestre, ensemble da camera e come solisti. Altri intraprendono carriere nell’insegnamento, nella composizione, nella direzione d’orchestra o nella gestione artistica. Il conservatorio fornisce anche supporto per stage e opportunità di networking, aiutando gli studenti a costruire una carriera di successo nel mondo della musica.

Il Futuro del Conservatorio

Guardando al futuro, il Conservatorio di San Pietro a Majella continua a innovare e a espandere la sua offerta educativa. Nuovi corsi e programmi vengono costantemente sviluppati per rispondere alle esigenze del mondo musicale contemporaneo. L’istituto si impegna a rimanere all’avanguardia della formazione musicale, mantenendo al contempo un forte legame con la sua ricca tradizione.

La Ricerca e l’Innovazione

Il Conservatorio di San Pietro a Majella non si limita alla sola formazione musicale tradizionale, ma è anche un centro di ricerca e innovazione. I docenti e gli studenti sono coinvolti in progetti di ricerca che esplorano nuovi metodi di insegnamento, la musicologia, la tecnologia musicale e le applicazioni terapeutiche della musica. Questi progetti spesso portano a pubblicazioni, conferenze e collaborazioni internazionali che rafforzano ulteriormente la reputazione del conservatorio.

I Programmi di Studio

Il conservatorio offre una vasta gamma di programmi di studio che coprono tutti gli aspetti della musica, dalla teoria e composizione alla performance e alla tecnologia musicale. Gli studenti possono scegliere tra corsi di diploma accademico di primo e secondo livello, programmi di dottorato e corsi di perfezionamento. Ogni programma è progettato per fornire una formazione completa e approfondita, combinando teoria, pratica e performance.

Il Corso di Composizione

Il corso di composizione del Conservatorio di San Pietro a Majella è rinomato per la sua eccellenza. Gli studenti imparano a comporre per diversi ensemble e generi musicali, sviluppando il proprio stile personale sotto la guida di compositori affermati. Il curriculum include studi di orchestrazione, analisi musicale, composizione elettroacustica e tecniche contemporanee. Gli studenti hanno l’opportunità di vedere le loro opere eseguite in concerti pubblici, offrendo preziose esperienze pratiche.

Il Dipartimento di Musica Antica

Il conservatorio ha un forte dipartimento di musica antica, dedicato alla ricerca e alla performance del repertorio musicale dal Medioevo al Barocco. Gli studenti hanno accesso a strumenti storici e ricevono formazione su prassi esecutiva storicamente informata. Il dipartimento organizza regolarmente concerti e workshop con esperti di fama internazionale, offrendo agli studenti la possibilità di specializzarsi in questo affascinante campo.

La Collaborazione con le Orchestre

Il Conservatorio di San Pietro a Majella collabora strettamente con diverse orchestre, tra cui l’Orchestra del Teatro di San Carlo e l’Orchestra Scarlatti. Queste collaborazioni offrono agli studenti l’opportunità di lavorare con musicisti professionisti e di esibirsi in alcuni dei teatri più prestigiosi d’Italia. Gli studenti possono partecipare a tirocini, audizioni e concerti, acquisendo preziosa esperienza professionale.

Le Esibizioni degli Studenti

Uno degli aspetti fondamentali della formazione al conservatorio è l’esibizione pubblica. Gli studenti hanno numerose opportunità di esibirsi sia all’interno dell’istituto, nella Sala Scarlatti, che in eventi esterni. Queste esibizioni includono concerti solistici, recital di musica da camera, esecuzioni orchestrali e rappresentazioni operistiche. Questi eventi non solo mettono in mostra il talento degli studenti, ma li preparano anche per le sfide del mondo professionale.

Le Masterclass Internazionali

Ogni anno, il conservatorio organizza masterclass tenute da musicisti di fama mondiale. Questi corsi intensivi permettono agli studenti di apprendere dai migliori nel campo, di ricevere feedback individualizzato e di migliorare le loro abilità tecniche e interpretative. Le masterclass coprono una vasta gamma di strumenti e stili musicali, offrendo agli studenti una formazione completa e diversificata.

La Vita Studentesca

La vita studentesca al Conservatorio di San Pietro a Majella è vivace e dinamica. Gli studenti hanno accesso a una vasta gamma di attività extracurriculari, tra cui ensemble strumentali, cori, gruppi di musica da camera e progetti interdisciplinari. Il conservatorio promuove un ambiente di collaborazione e supporto, dove gli studenti possono crescere artisticamente e personalmente.

Il Supporto agli Studenti

Il conservatorio offre vari servizi di supporto agli studenti, tra cui consulenza accademica, orientamento professionale e supporto psicologico. Questi servizi sono progettati per aiutare gli studenti a superare le sfide accademiche e personali e a raggiungere i loro obiettivi. Il conservatorio si impegna a creare un ambiente inclusivo e di supporto per tutti i suoi studenti.

Il Collegamento con il Mondo del Lavoro

Il Conservatorio di San Pietro a Majella mantiene stretti legami con il mondo del lavoro musicale. Attraverso tirocini, collaborazioni con istituzioni culturali e programmi di mentoring, gli studenti hanno l’opportunità di entrare in contatto con professionisti del settore e di acquisire esperienza pratica. Il conservatorio organizza anche fiere del lavoro e incontri con agenzie di spettacolo, aiutando i laureati a trovare opportunità di carriera.

La Comunità degli Alumni

I laureati del Conservatorio di San Pietro a Majella formano una comunità globale di musicisti di successo. Molti di loro hanno intrapreso carriere illustri come solisti, direttori d’orchestra, compositori e insegnanti. Il conservatorio mantiene un legame forte con i suoi alumni, che spesso tornano per tenere masterclass, concerti e conferenze, condividendo la loro esperienza con le nuove generazioni di studenti.

Progetti Futuri

Guardando al futuro, il Conservatorio di San Pietro a Majella continua a sviluppare nuovi progetti per espandere la sua influenza nel mondo della musica. Tra questi, vi sono l’apertura di nuovi corsi, la realizzazione di collaborazioni internazionali, l’ampliamento delle strutture e il miglioramento delle tecnologie didattiche. L’obiettivo è di rimanere all’avanguardia nella formazione musicale e di preparare i suoi studenti per un mondo musicale in continua evoluzione.

Il Conservatorio di San Pietro a Majella rappresenta un pilastro fondamentale della cultura musicale italiana. Con la sua lunga storia, le sue eccellenti strutture e il suo impegno per l’educazione e la ricerca, continua a formare i migliori musicisti del futuro. La combinazione di tradizione e innovazione fa di questo conservatorio un luogo unico dove l’arte musicale prospera e si evolve, mantenendo viva la grande tradizione musicale di Napoli e dell’Italia intera.

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L’iniziativa propone la realizzazione nel comune di NAPOLI (NA) di un progetto riguardante Servizi di divulgazione culturale per sostenere e incrementare l’interesse e la conoscenza del Centro Storico di Napoli.

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